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10 luoghi comuni da sfatare sulla comunicazione online

Lavoro nel fantastico mondo del marketing da 5 anni ormai e devo ammettere che di luoghi comuni del tutto fuorvianti sulla comunicazione online ne ho incontrati davvero tanti.

La mia indole di giustiziera (sì, mi hai beccata: sono la classica Millennial che ha visto troppi episodi di Sailor Moon) mi ha costretta a sfatarli uno a uno, senza pietà.

Vedi, tra me e il marketing è stato amore a prima vista e proprio per questo sento l’incessante bisogno di proteggerlo da quei miti che creano idee di esso completamente errate.

In questo articolo vediamo, quindi, 10 luoghi comuni da sfatare sulla comunicazione online.

Ah, se l’argomento ti stuzzica, ho appena inaugurato questa rubrica anche sul mio profilo Instagram: ogni settimana giochiamo al “vero o falso” rispondendo proprio ai più classici luoghi comuni. Seguimi se vuoi scoprirli tutti!

Sei con me? Andiamo!

1. Il marketing inganna

Avatar marionetta

Questo mi fa male al cuore, ma non è colpa tua se ci hai creduto anche solo una volta nella vita.

Purtroppo, c’è chi accosta l’idea del marketing alla manipolazione e all’inganno: come se lo scopo ultimo sia convincere le persone a fare ciò che l’azienda vuole.

Forse adesso ti stupirò: l’obiettivo del marketing è dare alla gente quello che vuole la gente, non ciò che vogliono le aziende!

Lo vedi il cambio di prospettiva? Sono le persone al centro, non le aziende!

Scettica? 
Segui questo ragionamento allora: al di là di tutti i discorsi legati all’etica – in cui comunque credo fermamente – devi sapere che il marketing punta a creare relazioni vere e durature con una community.

Usare l’inganno per attirare l’attenzione è ovviamente controproducente: le persone prima o poi capiscono sempre di essere state raggirate e, proprio per questo, non sceglieranno mai di far parte della community di quell’azienda che ha tentato di ingannarle o manipolarle.

Ti torna il ragionamento? 

Perché funzioni e raggiunga il suo obiettivo, il marketing deve essere autentico, etico e mai – e dico mai – ingannevole.

2. Fare marketing online è gratis

Avatar MG che tiene su un bilanciere usando solo l'indice

Un Advertiser muore ogni volta che viene pronunciata questa frase. Pace all’anima sua.

Fare marketing online non è gratis.

È gratis aprire una pagina Facebook, un profilo Instagram o TikTok e pubblicare contenuti su queste piattaforme, certo, ma non puoi credere che fare marketing online sia tutto lì.

Se vuoi avere risultati concreti e usare i tuoi canali online in modo davvero strategico devi riservare una parte del tuo budget anche per fare marketing online.

Quanto deve essere importante questo budget dipende dalle tue possibilità e aspettative.

Off topic per te: Facebook non è gratis.

Questa non te l’aspettavi, eh? Noi addetti ai lavori lo consideriamo ormai un paid social per aziende e professionisti: se vuoi che i tuoi contenuti ottengano visibilità su questa piattaforma, devi investire un certo budget

Se già lo usi avrai notato anche tu che organicamente non si riesce a ottenere un granché a livello di engagement (leggi coinvolgimento, interazione degli utenti), vero? 

Me lo confermano anche i miei clienti, già dalla nostra prima sessione che facciamo insieme.

Attenzione però, questo non vuol dire che Facebook non sia più un canale valido da inserire in una strategia di marketing digitale. 

Esempio pratico: se crei un gruppo dedicato a chi ha già acquistato i tuoi prodotti e in cui pubblichi contenuti ad hoc può diventare un ottimo strumento per fidelizzare i tuoi clienti.

3. Posso pubblicare lo stesso contenuto su tutti i social

Avatar appoggiato a una pila di dolci colorati

Ti capisco: siamo abituati a vedere gli stessi identici contenuti pubblicati in ogni dove, senza un minimo di adattamento in base alla piattaforma di destinazione.

Ho visto cose incredibili a riguardo: professionisti che fanno degli screen dello loro newsletter e poi li pubblicano come post. Brividi.

Questo modo di pubblicare contenuti non va affatto bene e ora ti spiego perché.

Ogni social gioca con regole proprie, anche se, lato utenti, non sempre ce ne accorgiamo.

Non lasciarti ingannare: un reel Instagram e un TikTok non sono la stessa cosa.

Al di là delle regole, poi, c’è anche un altro dato da tenere in considerazione: la demografia insita in ogni social è diversa.

Esempio pratico, che arriva dritto al punto: 

  • Facebook è la dimora di Gen x,
  • Instagram è patria dei Millennial,
  • TikTok è la casa della Gen z.

Lo stesso contenuto che piace a un Millennial potrebbe non essere di uguale valore per la Gen z e così via.

Declina il tuo contenuto in relazione al canale che userai per pubblicarlo.

4. Instagram è una vetrina online

Avatar preso dal gioco dei pupazzi

Questa è sottile, seguimi attentamente.

Per anni abbiamo pensato che Instagram fosse una sorta di vetrina online, dove poter mettere in mostra i nostri prodotti. Per qualcuno magari questa strategia ha anche funzionato per un po’ di tempo.

Ora, però, è il momento di sfatare questo luogo comune e comprendere appieno un concetto che darà una svolta alla tua performance su questo social: Instagram non è una vetrina, ma una piazza.

Sì, hai letto bene, una piazza virtuale fatta di persone che parlano e interagiscono tra loro

Vuoi ottenere risultati concreti con questo social? 

Impara a creare relazioni autentiche con il tuo pubblico.

Se non sai da dove partire, la tua Content Specialist preferita ha la soluzione: dai un’occhiata al percorso di Marketing Consapevole, può essere la svolta che stavi cercando!

5. Fare social media marketing è facile

Te l’ha detto tuo cugggino?
Di solito dietro questa affermazione c’è sempre il suo zampino!

Fare social media marketing non è affatto facile, credimi: i gusti degli utenti sono in continuo mutamento e così anche le piattaforme.

Ogni giorno c’è una novità, alcune di queste possiamo definirle come vere rivoluzioni da studiare quanto prima per non restare indietro.

Non a caso, le qualità imprescindibili che ogni Social Media Manager dovrebbe avere sono: creatività, intraprendenza e tanta tanta pazienza!

6. Quantità batte qualità

Avatar butta all'aria il tavolo, evidentemente arribbiata

Cos’è? Una partita di basket?
No, quantità non è più importante di qualità, tutt’altro.

Un contenuto considerato di scarso valore dal tuo pubblico può avere ricadute devastanti sul tuo brand o personal brand.

Parliamoci chiaramente: la costanza di pubblicazione è sicuramente importante per la crescita dei tuoi account. Non puoi pensare di godere di una buona visibilità se pubblichi un solo contenuto al mese, indipendentemente dalla piattaforma che sceglierai.

Non puoi però nemmeno pensare che sia sufficiente pubblicare tanti contenuti mediocri per crescere online.

Devi trovare il tuo equilibrio, quello che la tua Content Specialist preferita – cioè io 🙂- chiama “formula sostenibile”.

Per trovarla focalizzati su una piattaforma in particolare e rispondi a queste due domande:

  • qual è il tuo obiettivo di crescita?
  • quanti contenuti di qualità riesci a pubblicare senza andare in burnout dopo solo un mese?

7. Il successo è solo fortuna

Ci vedo un po’ di cattiveria in questo luogo comune, non trovi anche tu?

Perché ci viene così difficile credere che il successo degli altri derivi da impegno costante misto anche a sacrifici?

Non lo trovo corretto. Il successo non può essere in alcun caso solo questione di fortuna, soprattutto in un business online.

Con questo non voglio dire che la fortuna non abbia nulla a che fare con il successo, sia chiaro. Sicuramente può essere una componente, ma difficilmente rappresenta una determinante.

Che poi, chiediamoci: cos’è davvero il successo?

Per me è vivere una vita seguendo i propri valori.
Non è questione di fortuna, ma di scelte.

Per te cos’è?

8. Se non hai tanti follower non vali niente

Avatar MG che gira sconsolata sulla ruota del criceto

Tu non sei il numero dei tuoi follower o dei mi piace sotto i tuoi post. Rileggi.

Smettiamola davvero di lasciare che dei numeri sterili ci definiscano.

Ricordiamoci poi che tutti – nessuno esente – partiamo da zero.

E forse ti stupirò, ma credo sinceramente che quel tuo primo follower meriti lo stesso trattamento di quei 10.000 che sicuramente arriverai ad avere se applichi una strategia efficace, basata sulla condivisione del tuo sistema di credenze.

Formulare una strategia che funzioni davvero ti sembra troppo difficile?

Dai un’occhiata al mio percorso di Marketing Consapevole, ti potrebbe essere di vero aiuto!

9. I commenti negativi danneggiano le aziende

Avatar cuore spezzato

E se ti dicessi che possono diventare una nuova fonte per la tua comunicazione?

Come dici? Assurdo?
Ma no che non lo è, e ora ti spiego perché!

Partiamo dal presupposto che ricevere un commento negativo succede a tutti prima o poi. Anzi, magari fosse solo uno!

Cosa puoi fare con un commento negativo:

  • condividerlo con la tua community per creare engagement,
  • lasciare che a rispondere siano le persone che ti seguono con affetto e ammirazione,
  • usarlo come fonte di ispirazione per creare contenuti che rispondano a ciò che ti è stato “rimproverato”.

Ora non ti sembra tanto assurdo usare un commento negativo come nuova fonte per la tua comunicazione, eh?

Prima di passare all’ultimo luogo comune della comunicazione online che ho individuato per te, lasciami dire una cosa che sicuramente non devi permettere che avvenga quando ricevi un commento negativo: stare male.

Se hai usato etica e gentilezza nei tuoi contenuti non meriti in alcun modo che ti si dicano cose brutte, hai ragione.

Il punto però è questo: non puoi controllare ciò che gli altri dicono di te, puoi però controllare il tuo modo di reagire a questo tipo di stimoli.

Scegli di stare bene, nonostante tutto.
Me lo prometti?

10. Tutti possono avere successo online

Avatar samurai con spada in mano

Ok, questo luogo comune ha fatto più danni che altro. È il momento di guardare in faccia la realtà: non tutti possono avere successo online.

Intendiamoci: qui per successo parliamo proprio di riuscire a costruire un business online solido e duraturo.

Questo genere di successo non è da tutti. Ho visto tanti professionisti tentare di promuoversi online convinti che la costanza e la perseveranza prima o poi li avrebbe premiati. Non è così.

Come abbiamo visto in uno dei paragrafi precedenti, oggi la costanza non basta più: occorre sapere quello che si sta facendo, avere competenze trasversali anche in campi come quello del marketing e, soprattutto, è necessario saper scegliere professionisti esperti del settore in grado di individuare la strategia corretta per far crescere e prosperare un business.

In conclusione

Beh, che dire, mi sono tolta qualche sassolino dalla scarpa oggi parlando dei 10 luoghi comuni da sfatare sulla comunicazione online.

Mi sono proprio sfogata e la Sailor Moon che è in me può andare a dormire sogni tranquilli, il marketing è salvo! Almeno per ora…

Conosci altri luoghi comuni da sfatare sulla comunicazione online?
Parliamone nei commenti!

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