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Come fare storytelling per catturare l’attenzione delle persone

Le grandi aziende già lo sanno e ormai anche le PMI e i professionisti: le narrazioni aiutano a creare rapporti empatici e, in quest’ottica, imparare come fare storytelling diventa un fattore vincente nel campo della comunicazione.

Fidate di me: lo storytelling è una tecnica super utile, perchè permette di veicolare un messaggio e creare un legame forte con il proprio pubblico.

Se ti stai chiedendo come si fa, nel concreto, a catturare l’attenzione delle persone sei nel posto giusto.

Sono Maria Grazia (ma tu chiamami MG che facciamo prima), la tua Content Specialist  e Copywriter freelance preferita e in questo articolo ti spiego come fare storytelling.

Sei con me? Andiamo!

A cosa serve lo storytelling

Ragazza che prende appunti su un quaderno per spiegare come fare storytelling

Fare storytelling significa narrare una storia per veicolare un messaggio verso uno specifico pubblico.

Detto potabile, quindi, lo storytelling è il racconto di una storia interessante per un particolare gruppo di persone – il tuo customer avatar o buyer persona per intenderci – che ha come fine ultimo quello di dimostrare loro qualcosa (leggi morale, di cui parleremo più avanti).

Conosci già le regole base dello storytelling?
Leggile qui!

Il perché lo storytelling sia una tecnica potente e sempre più usata nel business l’avrai già intuito: siamo attratti dalle storie. Possiamo dimenticare numeri, dati o informazioni asettiche, ma difficilmente dimentichiamo una storia ben raccontata.

Alla luce di quanto abbiamo detto, è facile intuire quale sia l’obiettivo ultimo dello storytelling

coinvolgere il pubblico per il quale viene prodotta la narrazione e rimanere impresso nella sua mente.

E ora, lascia che faccia una precisazione importante. Contrariamente a quanto mi sento ripetere spesso, creare storie da raccontare al proprio pubblico non è una strategia ad appannaggio esclusivo di grandi aziende: anche le PMI e i liberi professionisti dovrebbero farne largo uso!

E ora ti spiego perché.

Lo storytelling rispondere a diversi obiettivi di business, tutti rilevanti per ogni realtà aziendale:

  • personal branding, aspetto fondamentale per i professionisti. Attraverso l’uso dello storytelling è possibile mettere in risalto le proprie competenze, ad esempio, o raccontare la propria storia, le ragioni che spingono il professionista – ma anche il fondatore di un’azienda – a dedicarsi alla propria attività.

     

  • marketing, per attirare l’attenzione di un pubblico, dare vita a un bisogno, fidelizzare i clienti. Qui lo storytelling diventa una tecnica potente per creare una relazione che si basa sulla fiducia.

     

  • commerciali, per vendere un prodotto o per evidenziare in modo netto le differenze tra il nostro brand e la concorrenza.

Dove dovresti fare storytelling?

Pianificazione social per fare uno storytelling

Lo storytelling può essere usato per ogni tipo di contenuto e può assumere forme diverse:

  • testo, es. blog o newsletter,
  • video,
  • podcast,
  • immagine o fotografia, cioè visual storytelling, di cui parleremo tra poco.

Potrai poi pubblicare il tuo contenuto storytelloso – che? Non ti piace questa parola? Dai è carina! 😃 – sui canali di comunicazione che usi.
Dai social alle newsletter passando per i blog,
lo storytelling può essere usato davvero in tutti i tuoi canali di comunicazione!

Domanda bruciapelo: qual è, secondo te, il social su cui viene più usato lo storytelling?

Non farti fregare dal titolo successivo di questo articolo: non è Instagram.
No, nemmeno TikTok.

È LinkedIn. L’avresti mai detto?

Nel social professionale per eccellenza si fa largo uso di questa tecnica di comunicazione

Torniamo a quanto abbiamo detto nel precedente paragrafo: lo storytelling è una tecnica potente per veicolare un preciso messaggio a un certo pubblico, perché le storie catturano inevitabilmente l’attenzione delle persone e su LinkedIn più che mai professionisti, founder, manager, dipendenti e tutta la popolazione coinvolta vuole attrarre persone interessate a ciò che si ha da dire per avere un ritorno in termini di visibilità e, nel medio/lungo periodo, anche economico.

Professionisti e aziende hanno poi colto l’importanza che riveste lo storytelling per coinvolgere maggiormente il proprio pubblico anche attraverso l’uso di immagini.

Sto parlando del visual storytelling, tecnica molto usata su un altro social. 

Sì, hai capito benissimo: questa volta mi riferisco proprio a Instagram.

Come fare visual storytelling su Instagram

Avatar MG con smartphone in mano

Vuoi trasmettere emozioni forti in meno di un secondo?
Usa contenuti visivi, come immagini o foto.

Questi contenuti, se fatti bene, riescono a penetrare nella mente delle persone e creare qualunque tipo di emozione, sia positiva che negativa.

A proposito, sai che Adam Mosseri, head of Instagram, ha dichiarato che nel 2023 la piattaforma tornerà a dare importanza anche alle foto, oltre che ai video?
Se conosci l’inglese e vuoi approfondire l’argomento, leggi qui.

L’obiettivo delle immagini che userai per il tuo visual storytelling su Instagram è principalmente uno: attirare l’attenzione dell’utente per far sì che legga la didascalia e faccia ciò che gli chiedi di fare, per esempio lasciare un commento, visitare il tuo profilo, cliccare sul link in bio o tutto ciò che è possibile fare attraverso questo social.

Come avrai appena intuito, lo storytelling su Instagram inizia con le fotografie e le immagini e finisce con le parole che usi per le didascalie (o caption, come preferisci) e la tua bio. 

Off topic per te!
Consigli della tua
Content Specialist preferita per scrivere una bio efficace su Instagram:

  • chiarisci subito chi sei e cosa fai, ovvero perché le persone dovrebbero seguirti,

  • inserisci i tuoi contatti: cellulare, email, sito web o qualsiasi altro canale per restare in contatto con il tuo pubblico anche al di fuori della piattaforma,

  • usa le emoji con criterio e senza esagerare 😀

La regola principale per fare un buon visual storytelling su Instagram è usare solo immagini o fotografie coerenti con il tuo brand o personal brand, quindi in linea con i tuoi:

    • valori – leggi anche sistema di credenze,
    • palette colori,
    • font utilizzati nelle grafiche (mi raccomando però di non cambiare mai il font standard di Instagram per le didascalie),
    • tutto ciò che è presente nelle linee guida aziendali,
    • attività aziendale in sé.

Ti stai chiedendo come capire, nel pratico, quale fotografia si presta meglio a essere usata per il tuo visual storytelling?

Perché aprire un blog nel 2023?  Ci hai mai pensato?

Fai questo esercizio: pensa all’emozione che vuoi trasmettere attraverso il tuo contenuto e visualizza un’immagine coerente non solo con l’emozione, ma anche con tutti gli elementi che ti ho elencato qui sopra.

Esempio: sei un’azienda vinicola e, attraverso una strategia di visual storytelling, vuoi promuovere il tuo nuovo prodotto di punta: un vino rosso dolce.

Soffermati sul prodotto. 
Sicuramente sa di affetto, calore, dessert. 
Quale emozione trasmette un vino rosso dolce?

Amore, per esempio. Bene, prova adesso a immaginare una situazione che possa trasmettere questa emozione, così da ricrearla nella realtà e scattare (o scegliere) la migliore fotografia per il tuo visual storytelling di prodotto.

Personalmente, immagino una grande botte di vino che fa da tavolino, su cui sono posizionati un tagliere di salumi e formaggi, due calici di vino e ovviamente non può mancare la nostra fantastica bottiglia di vino! Due persone sedute sullo sgabello ai lati della botte di vino si guardano con trasporto, mentre luci soffuse fanno da contorno.

Ehi, ho sempre ammesso di essere una romanticona! 😝

Ricorda poi che uno storytelling fatto bene, poi, lega ogni contenuto al successivo, così da mantenere alta l’attenzione e la curiosità dell’utente.

Ti faccio un esempio pratico:

  1. Nella storia di oggi, puoi raccontare ai tuoi follower le ragioni che ti hanno spinta a creare un nuovo tipo di vino rosso. Finisci la tua storia invitando gli utenti a leggere il post di domani mattina per scoprire come continua la narrazione.

     

  2. Nel post del giorno dopo, mantieni la tua promessa. Puoi terminare questo contenuto iniziando a spiegare anche un altro aspetto di questa storia che sai essere rilevante per il tuo pubblico e accennare che continuerai a parlarne in una diretta prevista per la sera stessa.

Questa strategia funziona molto bene perché riesce a catturare l’attenzione dell’utente prima ancora di mostrargli il contenuto che desidera.

Chiaro che le promesse vanno sempre rispettate: se prometti un contenuto di un certo valore, questo deve essere all’altezza delle aspettative che crei.

Le domande da porti prima di creare uno storytelling

Ragazza al computer che pensa a come strutturare un contenuto attraverso la tecnica dello storytelling

Se vuoi imparare come fare storytelling in modo efficace, è essenziale che tu risponda a 3 domande prima ancora di iniziare la tua narrazione:

  1. Chi è il pubblico alla quale ti rivolgi?
    Analizza attentamente chi sarà il destinatario della tua storia – leggi customer avatar – per capire quali sono i suoi reali bisogni e qual è il desiderata, ovvero cosa vuole e può ottenere attraverso il tuo prodotto. Non sottovalutare le parole che usa solitamente il tuo avatar per descrivere la sua situazione: usandole nella tua narrazione riuscirai a creare un legame di fiducia ancora più profondo.

2. Quali emozioni vuoi trasmettere al tuo customer avatar?
Se ci pensi, ogni storia fatta bene trasmette emozioni e diventa facilmente memorizzabile nella mente delle persone proprio per questa ragione. Scegli l’emozione principale che il tuo pubblico deve percepire e seleziona le parole e il ritmo della tua storia mantenendo questo focus. Per questa parte ti può essere utile avere sottomano l’elenco delle 27 principali categorie di emozioni che trovi in questo articolo.

3. Quale messaggio vuoi trasmettere?
Lo storytelling è uno strumento davvero efficace quando porta con sé un messaggio chiaro e coerente con i valori del brand. Questo messaggio non è altro che la morale che trasmette la tua storia e che, per essere realmente efficace, deve essere esplicita nella tua narrazione.

Come fare storytelling in pratica: la struttura

Scrivere un testo al computer per fare content marketing con la tecnica dello storytelling

Adesso che sai come fare storytelling sei pronta per buttare giù una storia davvero avvincente!

Ricorda che, come ogni storia che si rispetti, ha bisogno di alcuni elementi chiave:

  • protagonista, nella quale chi legge, vede o ascolta la storia deve identificarsi,
  • contesto, sia temporale sia territoriale,
  • antagonista, non necessariamente deve corrispondere a una persona in particolare. Può trattarsi anche di un luogo comune, una credenza che vuoi sfatare,
  • messaggio, ovvero la morale della quale abbiamo parlato nel paragrafo precedente.

E ora scendiamo nel concreto e definiamo una struttura semplice semplice per fare storytelling in modo efficace, che si compone essenzialmente di 4 parti:

  1. la situazione di partenza, dove appare chiaro il bisogno o il disagio del protagonista,
  2. l’ostacolo in cui si imbatte e che deve superare,
  3. l’azione che rimuove l’ostacolo e che riguarda proprio con il prodotto che offriamo,
  4. il risultato finale, ovvero il raggiungimento del desiderata.

Ora tocca a te!
Metti in pratica tutto ciò che ti ho spiegato per creare una comunicazione efficace attraverso la tecnica dello storytelling e, se ti fa piacere, fammela leggere nei commenti!

In conclusione

Adesso sai anche tu come fare uno storytelling e perché è così importante: si tratta di una tecnica davvero potente che risponde a diverse azioni di business.

Quando crei una storia, parti dalla morale e dall’emozione che vuoi trasmettere al pubblico. Pensa poi agli elementi che la costituiscono e prepara la struttura.

Usa lo storytelling per renderti facilmente memorizzabile nella mente del tuo customer avatar e per trasmettere in modo chiaro i valori del tuo brand o personal brand.