Non è un segreto: le startup hanno un indice di mortalità altissimo.
C’è chi parla del 75%, altri sostengono che il fenomeno interessa addirittura il 90% di esse – tradotto: 9 startup su 10 falliscono entro i primi anni di vita.
Non serve avere il dato preciso più aggiornato per capirlo: la possibilità che la tua startup fallisca è decisamente troppo alta. Ma anche evitabile.
Come?
Te lo dico in questo articolo.
Pronta per scoprire i 5 errori più comuni fatti dagli startupper?
E siccome sono troppo buona, ti aiuterò anche a capire come evitarli attraverso i miei preziosi consigli.
Sei con me? Andiamo!
5 errori che faranno fallire la tua startup
Quali errori determinano il fallimento di una startup?
È la domanda che ogni startupper di buonsenso, come te, si pone quando vuole fondare un business.
A dare una risposta concreta ci ha pensato CB Insights – piattaforma che consente alle organizzazioni di prendere decisioni tecnologiche in modo rapido e sicuro – attraverso un’analisi approfondita delle cause che hanno portato al fallimento più di 100 startup.
Vediamo insieme le prime 5 ragioni principali individuate da CB Insights e come puoi evitarle attraverso consigli pratici.
Ti avviso: la quinta ti stupirà!
Facciamo una precisazione: difficilmente la ragione che porta una startup a fallire è riconducibile ad una sola causa.
Il più delle volte è la combinazione di più fattori a determinare un fallimento.
Concetto banale, ma una precisazione in più non fai mai male, sei d’accordo?
Mancanza di capitali
Il 38% delle startup fallisce per mancanza di capitali.
Un dato impressionante, non ti pare?
Ora, chiariamolo: per avviare un qualsiasi tipo di business si ha sempre bisogno di capitali.
Quanto importante deve essere questo investimento, beh, dipende dal business in sé.
Essere startupper non significa solamente avere un’idea da lanciare sul mercato: è fondamentale, quantomeno in un primo momento, essere competenti in materia di investimenti.
Ti capisco però se la parola “investimento” ti genera l’orticaria. E ho un consiglio anche questa volta: circondati di esperti che ne sappiano più di te sull’argomento e di cui ti fidi davvero.
Fatta questa dovuta premessa, va poi sottolineato che le ragioni che portano una startup a fallire per mancanza di capitali possono essere diverse:
- i fondi non erano sufficienti a coprire i costi
- le vendite iniziali sono state sovrastimate e non hanno potuto mantenere in vita il progetto
- non è stato possibile ottenere finanziamenti da investitori esterni
Evita l’errore: segui il consiglio della tua MG
In questo caso non ti darò indicazioni dettagliate su come chiedere finanziamenti per un motivo ben preciso: non ho competenze in merito a questioni del genere e l’etica che guida ogni mia azione mi impone di porre dei limiti a questa sezione.
Detto ciò, questi sono i modi che puoi usare per trovare finanziamenti:
- crowdfunding: piattaforme online autorizzate attraverso cui gli investitori danno un contributo finanziario alle startup in cambio di quote societarie,
- finanziamenti istituzionali: anche le istituzioni pubbliche rilasciano capitali a startup. A tal proposito, ti segnalo lo strumento agevolato Smart&Start Italia di MISE, potrebbe esserti di aiuto.
- business angels: sono investitori che offrono sia capitali sia competenze ed esperienze alle startup che ritengono avere buone prospettive di successo,
- venture capitalist: si tratta di investitori che forniscono un capitale a una startup con elevata capacità di crescita a fronte di una partecipazione nel capitale sociale,
- incubatori di accelerazione per startup: pubblici o privati, gli incubatori affiancano le startup nella propria attività e le aiutano a prosperare.
Come premesso, non mi dilungo oltre. Se hai bisogno di capitali iniziali e non sai proprio quale soluzione possa fare al caso tuo, ti dò un consiglio spassionato: rivolgiti a un consulente con competenze adeguate.
Potresti così evitare di far parte di quel 38% di startup che non ce l’ha fatta.
Il mercato non ha davvero bisogno del tuo prodotto
Cadere in questo errore è facile, sin troppo a dire la verità.
Accade spesso, infatti, che ci si innamori della propria idea al punto da autoconvincersi di aver trovato la rivoluzione del secolo.
Questa convinzione non rende lucidi e causa parecchi danni.
Uno tra tutti: il fallimento della tua startup.
Evita l’errore: segui il consiglio della tua MG
Fai sempre un’indagine di mercato e crea il tuo customer avatar per capire quali sono i suoi reali bisogni.
Se vuoi creare un piccolo business e non hai risorse elevate da investire in un primo momento, puoi fare riferimento a ricerche statistiche già fatte da enti specifici – Istat ed Eurostat, tanto per citarne alcuni – oppure fare tu stessa una veloce indagine per capire i bisogni del tuo avatar, cioè il tuo cliente ideale.
Come?
Con la strategia dell’immersione.
Trovi un approfondimento di questo tema nella guida dettagliata che ho scritto sul customer avatar.
La tua startup viene superata dalla concorrenza
Non fai in tempo a promuovere e convalidare un’idea innovativa che subito si crea una concorrenza spietata guidata da altri player.
E la tua startup innovativa rischia di fallire.
A meno che tu non legga e metta in pratica quanto sto per dirti 😉
Evita l’errore: segui il consiglio della tua MG
Per non farti superare dalla concorrenza devi imparare a differenziarti.
Un’idea strafiga non basta, mi spiace.
Quello che devi fare è studiare le persone a cui ti rivolgi e creare la migliore strategia di comunicazione per promuovere il tuo brand.
A tal proposito, ho scritto un articolo che spiega proprio come differenziarsi dalla concorrenza e fare davvero la differenza. Lettura non consigliata, ma obbligata!
Il business model non funziona (o non viene fatto)
Il business model è uno strumento che descrive il modo in cui una startup – e un’azienda in generale – crea e distribuisce valore.
Trattandosi di un documento apparentemente teorico – ma solo apparentemente, sia chiaro – viene spesso fatto con scarso impegno o addirittura bypassato.
Se anche tu deciderai di sorvolare sulla redazione del business model, sappi che la tua idea potrebbe avere ottime potenzialità per rientrare in quel 19% di startup fallite.
Lo so lo so, non è questo ciò che vuoi.
Evita l’errore: segui il consiglio della tua MG
Prenditi tutto il tempo necessario per creare il tuo business model.
Non avere fretta: la parte iniziale, cioè l’ideazione della startup, è la più importante.
Da Sociologa lo so bene: la nostra società ci spinge a fare senza pensare. Tu però fidati di me: la lentezza che porta alla consapevolezza non è debolezza, ma virtù.
Impara a pensare in modo critico e a darti tempo per trovare le risposte più adeguate per creare una startup promettente.
Se farai un lavoro consapevole in questa fase, semplificherai il resto delle attività.
Non intendo che ciò che verrà dopo sarà facile, sia chiaro. Sarà, però, sicuramente più semplice.
Temi legali
Ebbene sì, questa non me l’aspettavo nemmeno io: il 18% delle startup fallisce per temi legati ad aspetti legali.
A volte perché presi troppo sotto gamba, altre perché completamente tralasciati.
Il risultato non cambia: se non poni la giusta attenzione a questi temi la tua startup muore.
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Rivolgiti a un avvocato.
Ogni startup dovrebbe avere un team di avvocati a cui fare riferimento o per lo meno il contatto di un’agenzia specializzata, sempre in relazione alla grandezza dell’azienda.
A prescindere da tutto una cosa è certa: una startup è una realtà che può darti le migliori soddisfazioni.
Devi prendertene cura, perché è il tuo progetto, la tua missione.
Una missione che, se farai un buon lavoro, condividerai presto con altri: soci, collaboratori, dipendenti, clienti, pubblici.
In conclusione
Conoscere gli errori più comuni che determinano il fallimento di una startup ti permette di capire come evitarli.
Quelli che abbiamo visto insieme sono i 5 più comuni, ma ce ne sono altri dalla quale devi metterti in guardia:
- la relazione tra prezzi e costi
- il team di lavoro
- l’utilità del prodotto
- il rischio di burnout
- un marketing che funzioni
Quali di questi ti spaventa di più?
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