Cogliere i concetti chiave che aiutano a capire come creare una newsletter aziendale efficace diventa fondamentale per massimizzare i tuoi obiettivi di business e no, non sto esagerando.
Lasciatelo dire da una Copywriter esperta che ha scritto newsletter aziendali per circa cinque anni: se ben congeniata rappresenta un vero valore aggiunto non solo per te, ma anche per chi la riceve.
Il perché è presto detto: per te può rappresentare un ottimo mezzo per raggiungere gli obiettivi di business che ti sei prefissata; per i tuoi lettori può essere una fonte d’informazioni o uno strumento per ottenere vantaggi davvero rilevanti.
Capiterà anche a te, quando ricevi una certa newsletter, di provare da subito una forte curiosità e di non vedere l’ora di leggere quel contenuto, dandone già per scontata l’utilità, vero?
Da Copywriter appassionata di argomenti di crescita personale, ad esempio, una delle newsletter che aspetto e leggo volentieri è quella di EfficaceMente – un progetto di Andrea Giuliodori sulla crescita personale, la produttività e la motivazione – perché so già che quelle piccole di efficacia saranno una fonte di crescita davvero utile per me.
Ti piacerebbe se anche gli iscritti alla tua newsletter provassero queste stesse certezze?
Sei nel posto giusto: in questo articolo ti racconto tutto quello che ho imparato su come scrivere una newsletter aziendale efficace.
Sei con me? Andiamo!
Convincere gli utenti a iscriversi alla newsletter: il principio di reciprocità
Partiamo dalle basi: è essenziale che tu abbia degli iscritti prima di programmare l’invio della newsletter aziendale, ovvio.
Se non avere ancora alcun iscritto ti scoraggia, lasciami dire una cosa tanto banale quanto essenziale: partiamo tutti da 0.
Prima di imparare come scrivere una newsletter davvero efficace, quindi, concentriamoci sulle strategie che possiamo usare per aumentare il nostro database di iscritti.
Ci sono diverse soluzioni che possiamo mettere in atto per raggiungere questo primo obiettivo.
Prima di vederli uno a uno voglio spiegarti un concetto essenziale del marketing: il principio di reciprocità.
Funziona così: se vuoi qualcosa da qualcuno, in questo caso dai tuoi clienti o potenziali clienti, devi dare loro qualcosa in cambio.
Un po’ come a dire occhio per occhio, dente per dente (nel senso buono, ovvio).
Se ci pensi, in fondo, ciò che stai chiedendo al tuo pubblico è il loro indirizzo di posta elettronica, un dato personale della quale spesso si è “gelosi”.
Perché dovrebbero darlo proprio a te?
Dagli una ragione valida!
Di possibilità ce ne sono diverse, eccoti un paio di esempi:
- sconto speciale. Molti ecommerce, ad esempio, danno uno sconto del 10% agli utenti che si iscrivono alla newsletter.
- freebie. Ti stai chiedendo di che si tratta? Te lo spiego subito: è un documento informativo che può assumere diverse forme (guida pdf, video, podcast e così via) il cui contenuto è davvero utile e desiderabile per l’utente.
- mini corso gratuito o webinair. Più impegnativo, ma molto apprezzato. Di solito un mini corso precede il lancio di un corso vero e proprio.
Off topic: questo stesso principio riesce a dare enormi soddisfazioni anche in altri contesti. Un esempio?
Incentiva i tuoi clienti a lasciare una recensione dando loro qualcosa in cambio – uno sconto su un prossimo acquisto oppure un servizio di assistenza speciale.
Vedrai salire non solo il numero delle recensioni della tua attività, ma anche le “stelline” che ti attribuiranno, fidati!
Ti stai chiedendo in che modo possono essere raccolte le email?
Tendenzialmente hai due possibilità:
- form di una qualsiasi landing page con una spunta che l’utente può selezionare per iscriversi alla tua newsletter,
- pop up, anche se non particolarmente amati dagli utenti, rappresentano ancora un valido strumento per incitare le persone a compiere un’azione.
Fai in modo che l’utente possa iscriversi alla tua newsletter anche direttamente dal sito web della tua azienda. Meglio dargli questa possibilità già nella home page, ricordarglielo qua e là tra gli articoli del blog (se presente) e riservare uno spazio dedicato anche nel footer del sito web, in modo da rendere sempre visibile l’opzione.
Il consiglio in più della tua MG: funziona molto bene anche creare un’apposita pagina web, da inserire proprio nel menù, per evidenziare ancora di più la possibilità per gli utenti di iscriversi alla tua fantastica newsletter.
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Come creare un customer avatar
È il momento di chiarire un aspetto essenziale.
Come ti dicevo, per incitare gli utenti a iscriversi alla tua newsletter è importante dare loro qualcosa in cambio. Non basta, però.
Il punto è che l’utente può decidere di disiscriversi in qualsiasi momento e noi dobbiamo evitare che accada.
Come si fa?
Continuando a coltivare il principio di reciprocità: tramite la newsletter aziendale dovrai condividere contenuti inediti pieni di valore, che le persone iscritte potranno leggere solamente lì e da nessun’altra parte.
Immagina di ricevere tramite newsletter un testo che corrisponde esattamente a quello che la stessa azienda condivide su un post di Instagram.
Qual è il valore in più che percepisci dalla newsletter? Nessuno.
Continuare a ricevere newsletter del genere non rappresenta più un vantaggio per te e, stanne certa, finirai per disiscriverti nel giro di poco.
Hai un negozio fisico? Una tip in più per te
Non ti aspettavi di trovare un paragrafo dedicato ai negozi fisici in un articolo che parla di come creare una newsletter, quindi qualcosa che riguarda prettamente l’online, eh?
C’è ancora questa tendenza a dividere in modo netto il mondo online da quello offline, quando la verità è che non c’è quasi più distinzione.
Dai su non guardarmi con quegli occhi e lascia che ti dica la mia: online e offline sono due mondi sempre più intrecciati.
Si tratta di due canali strettamente interconnessi, in cui uno non esiste senza l’altro. È questa la nostra realtà, che ci piaccia o no.
Fatta questa dovuta premessa, veniamo a noi.
Invita le persone che entrano nel tuo negozio fisico a iscriversi alla newsletter aziendale semplicemente usando la tua voce.
Puoi suggerire di compiere questa azione quando siete in cassa oppure quando vi incrociate nei vari reparti.
Non limitarti a dire “iscriviti alla nostra newsletter”, ma rivela sempre quale vantaggio ottengono compiendo questa azione.
L’approccio classico in questi casi è: “se ti iscrivi alla nostra newsletter riceverai uno sconto immediato sul tuo prossimo acquisto”.
Il mio consiglio? Usa la creatività per rendere l’azione ancora più accattivante:
“Sai che puoi acquistare questo articolo con uno sconto del 10%? Basta solo iscriverti alla newsletter. Se vuoi lo facciamo adesso insieme”.
Non finisce qui: mettiamo che tu abbia uno studio medico e che, pertanto, tu faccia firmare ai tuoi clienti un’informativa prima del trattamento. Puoi aggiungere una spunta sul modulo per chiedere al cliente se vuole iscriversi alla newsletter. Sì, è lo stesso meccanismo del form, ma su carta. L’unica differenza è che in questo caso dovrai ricordati di aggiungere manualmente l’indirizzo email del tuo cliente al database dei tuoi contatti.
Visto che è tutto interconnesso, ormai?
Come scrivere una newsletter aziendale
Questo è il paragrafo che stavi aspettando, vero?
Bene, non perdiamoci in chiacchiere e andiamo dritti al sodo.
Abbiamo già parlato dell’elemento principale che deve avere una newsletter aziendale per essere efficace e per convincere le tue persone a non disiscriversi: deve contenere contenuti inediti e percepiti come di reale valore.
Non basta.
Vediamo tutti gli elementi che rendono la newsletter aziendale davvero efficace:
- lo scopo della comunicazione deve essere chiaro: fin da subito, spiega al lettore quale vantaggio otterrà leggendo la newsletter. Potrà così cogliere da subito il valore che stai condividendo con lui.
- l’oggetto deve saper attrarre l’attenzione: le parole che sceglierai per l’oggetto della comunicazione saranno fondamentali, perché determinano l’apertura della newsletter. Sceglile con cura.
- dai personalità alla tua newsletter calcando la tua brand identity: la comunicazione deve essere gradevole agli occhi del lettore che, leggendola, deve percepire l’essenza della tua azienda. In particolare, usa tone of voice, immagini, loghi, colori e font in linea con l’immagine aziendale.
- invita il lettore a compiere un’azione: puoi inserire una CTA – leggi chiamata all’azione – che inviti l’utente ad accedere a una landing page, al blog o all’ecommerce del sito web aziendale. Ci sono altri tipi di azioni che puoi considerare, però. A seguito di un acquisto, per esempio, potresti inviare un’email informativa in cui spieghi, che so, come fare una buona detersione al viso. Chiudi la newsletter senza rimandi al sito web ma con “adesso che sai proprio tutto sulla detersione viso, sei pronta! Usa i tuoi prodotti stasera stessa e facci sapere cosa ne pensi rispondendo semplicemente a questa email. Ti leggiamo volentieri!”
- verifica che la newsletter sia facilmente leggibile anche da smartphone: almeno tu, non dimenticare questo passaggio! So che, lavorando tramite computer, spesso ci dimentichiamo di verificare di aver fatto bene i compiti e controllare se la newsletter è responsive, ma è importante. Ricorda che la maggior parte delle persone legge le newsletter tramite smartphone. A dirla tutta, è probabile che una persona non abbia nemmeno un personal computer, ma è molto improbabile che non abbia uno smartphone!
- fai continui A/B test: il web è dinamico, in continuo mutamento. Ciò che funziona oggi potrebbe essere superfluo domani. Alla luce di ciò, ricorda che per ottimizzare al massimo qualsiasi elemento di marketing non devi mai smettere di fare dei test. Già, ma cosa dovresti testare di preciso? Tutto! Colori, testi, format, immagini, oggetto. Tutto può e deve essere continuamente testato per capire cosa funziona meglio e, quindi, cosa ti aiuta a raggiungere risultati aziendali più velocemente.
Ok, ora che abbiamo affrontato l’argomento che più ti premeva puoi scegliere: scrivi adesso la tua newsletter aziendale oppure resta con me e impara come dare ancora più valore alla tua comunicazione.
Come guadagnare con una newsletter
Sia chiaro: l’obiettivo principale di una newsletter è generare traffico.
Dove? Verso il sito web aziendale, ad esempio, oppure una landing page specifica o un ecommerce. Insomma, ovunque serva direzionare quel traffico.
La newsletter serve anche per consolidare il legame con il proprio pubblico.
Se ci pensi, il lettore sta accogliendo la tua comunicazione in uno spazio intimo, tutto suo, dove può decidere se lasciarti entrare oppure recidere ogni legame con la tua azienda.
Coltivare quel legame aiuterà la tua azienda a posizionarsi sempre più nella mente del pubblico e a prepararlo ad acquistare dalla tua azienda.
È così che si guadagna da una newsletter: parla ai tuoi lettori evidenziando ciò che vi accomuna, aumenta la percezione positiva che hanno di te e solo allora puoi invitarli ad acquistare i tuoi prodotti per soddisfare i loro reali bisogni.
Certo, non tutte le aziende mettono in atto questo flusso: alcune inviano newsletter esclusivamente commerciali – mi riferisco proprio alle DEM – che non si propongono di consolidare il legame con il lettore.
Tu però, che dopo aver letto questo articolo ne sai una più del diavolo, hai ben compreso l’importanza che riveste questo passaggio preliminare, soprattutto per una piccola azienda come la tua, neanche troppo conosciuta.
Lo avrai già capito: quando un utente si iscrive alla newsletter aziendale è opportuno presentarsi brevemente. Puoi scegliere di mandargli una sola email che riassume chi è e cosa fa la tua azienda, oppure – cosa che ti consiglio – preparare una sequenza di email per specificare meglio la storia e i valori dell’azienda.
Quest’azione è rilevante ai fini del posizionamento e consolidamento del legame con il lettore.
3 errori da evitare per creare una newsletter davvero efficace
Abbiamo parlato di cosa fare per scrivere una newsletter efficace. Non voglio lasciare niente al caso e sono convinta che valga la pena dedicare un paragrafo anche agli errori che vedo fare più spesso e che, a mio avviso, sono rigorosamente da evitare.
1. La newsletter aziendale non è responsive
Sì, so di averne già parlato, ma questo punto è talmente importante che è mio dovere ribadire il concetto. Se la tua newsletter non è responsive, cioè non si legge correttamente da mobile, hai un bel problema.
L’utente medio ha tanti pregi, ma sicuramente la pazienza rimane esclusa.
È altamente probabile che, se la tua newsletter si legge male, il tuo pubblico non la leggerà e la cancellerà.
Se questa condizione dovesse verificarsi più volte, inoltre, rischi di avere molte disiscrizioni. E tu vuoi evitare questa cosa, vero?
2. Nascondi la possibilità di fare opt out
A proposito di disiscrizioni, potresti pensare di eliminare questa possibilità per risolvere il “problema” (che poi problema non è e tra poco ti spiego perché).
Ti sbagli. A parte che rischi grosso con il garante della privacy se non includi la possibilità di disiscriversi in certi tipi di newsletter – come quelle commerciali – ma non conviene nemmeno a te nascondere questa possibilità.
Un utente che vuole disiscriversi sicuramente non è interessato a ricevere le tue comunicazioni e, molto probabilmente, non acquisterà nemmeno i prodotti di cui gli parlerai. In più, non avendo la possibilità di disiscriversi, potrebbe optare per segnalare i tuoi contenuti come spam.
C’è bisogno che ti faccia notare quanto sia dannoso essere etichettati come spam dalle caselle di posta elettronica?
3. Usi la newsletter esclusivamente come fonte di traffico, senza creare relazioni
L’abbiamo detto anche nel paragrafo precedente, ricordi? L’obiettivo principale di una newsletter è sicuramente direzionare il traffico dove desideriamo, ma non dobbiamo dimenticarci che funziona anche come mezzo per creare e consolidare il legame con il nostro pubblico.
Pianifica le newsletter aziendali in modo da alternare comunicazioni più empatiche, volte a incrementare il legame tra azienda e lettori, ad altre più dirette che funzionano per vendere un certo prodotto o anche semplicemente direzionare il traffico su una certa pagina.
In conclusione
Adesso sai proprio tutto ciò che ti serve per capire come creare una newsletter aziendale davvero efficace.
Non ti resta che mettere “sporcarti le mani” e creare comunicazioni piene di valore per il tuo pubblico!
Se hai bisogno di un supporto, ricorda che questo tipo di attività può essere delegata anche a Copywriter freelance, come me.
Qui trovi la pagina web dove spiego tutti i servizi di copy che riservo ad aziende come la tua, nel caso ti possa essere utile.
Ti aspetto nel prossimo articolo!